Durante un percorso di Pianificazione Strategica sono infiniti i momenti nei quali dobbiamo scegliere e decidere, ma come?
La libertà di decidere è assai più profonda e impegnativa della libertà di scegliere. Esiste una seria differenza tra queste due forme primarie di azione.
Difronte ad una specifica situazione, è l’applicazione tecnica di una particolare regola o procedura.
La scelta.
Ora, quando la regola (o la procedura) è corretta ed efficace essa permette al soggetto che deve scegliere di discriminare tra le alternative disponibili quella che meglio corrisponde al raggiungimento del suo obiettivo.
Accade pero che
quando il numero delle alternative in campo è molto elevato, la regola, pur
corretta, perde la sua efficacia.
Mark Taylor, il 18 di cembre 2010 pubblicò l’articolo You choose («Tu scegli») su
«The Economist» con un sotto titolo rivelatore: If you can have everything in
57 varieties, making decisions becomes hard work («Se puoi avere qualunque cosa
in 57 varietà, scegliere diventa un compito assai duro»).
In casi del genere, la scelta non è più liberante, ma debilitante, e il sintomo dello sconcerto che da essa discende è l’ansietà, la quale, a differenza della paura che ha sempre un oggetto, è indeterminata.
L’aveva ben compreso Kierkegaard nel suo saggio classico The Concept of Anxiety (1844). Scegliere provoca ansietà perché mi rende «colpevole nei confronti di tutte le altre possibilità che non ho scelto.
La decisione.
Questa precede la regola o la procedura.
La decisione, infatti, esige che si vada alla ricerca di un criterio per agire;
Esige postula cioè che si presti un particolare sguardo sulla realtà che ci metta in grado di selezionare, tra le tante disponibili, la regola che consentirà poi di scegliere.
Poiché non esiste un meta-criterio, una regola per scegliere la regola, la libertà di decidere quale regola adottare provoca spesso angoscia, e talvolta terrore.
L’angoscia di sbagliare la decisione supera di certo la sofferenza provocata dall’ansietà generata dalla scelta.
Cosa ci può aiutare?
La saggezza
A che serve? Serve ad eliminare, o quanto meno ridurre, il rischio del terrore.
Il suo è un ruolo fondamentale. Perché se alla scelta basta una ragione tecnica, alla decisione è necessaria una ragione pratica, la phronesis (saggezza).
La «saggezza», è quella forma di conoscenza che è capace di indirizzare la scelta
E serve a stabilire quali regole sono volte a fini buoni e quali no.
In altri termini, mentre con la tecnica si ragiona intorno al fare, con la prudenza (ragion pratica) si ragiona sulla cosa fare e come farlo in vista del bene che si vuole ottenere.